Parole, parole

“Adulto è colui che ha preso in carico il bambino che è stato,

ne è diventato il padre e la madre.” 

Emily Mignanelli

Il senso di solitudine e di vuoto rappresentano per alcune persone una prigione,

dove i pensieri e la sensibilità s’incentrano solo e sempre su di sé.

“Saper stare da soli è fondamentale per l’arte di amare. Se sappiamo stare da soli, possiamo stare con gli altri senza usarli come strumenti di fuga.”

Bell Hooks

 A causa dell’insicurezza interiore, non sapendo come rapportarsi con se stesse alcune persone cercano un forte legame all’esterno, con un comportamento accentratore e stressante, perché sfiniscono il prossimo con un fiume di parole.

“Adulto è colui che non crea transfert costanti, vivendo in un perpetuo e doloroso gioco di ruolo, in cui cerca di portare dentro gli altri, a volte trascinandoli per i capelli.”

Emily Mignanelli

L’impulso irresistibile di liberarsi delle esperienze che hanno vissuto, spinge queste persone a monopolizzare la conversazione, a volte coinvolgendo anche sconosciuti.

Nei casi limite si ha un bisogno incredibile di esibizione,

di avere sempre un pubblico che presti attenzione ai propri problemi.

Essendo sempre incentrati su di sé si ha sempre bisogno di raccontare

importanti problemi ed eroiche imprese giornaliere.

“Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori ovunque

e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare.

È qualcuno che non cerca compiacimento, rapporti privilegiati,

amore incondizionato, senso per la propria esistenza,

nel partner, nei figli, nei colleghi, negli amici.”

Emily Mignanelli

Le cause possono essere ricercate nell’infanzia, per essere stati letteralmente denutriti in senso affettivo. Dato che il giovane IO non riceveva la necessaria dedizione e conferma, hanno dovuto provvedere da soli e anche da adulti conservano lo stesso atteggiamento, cercando continuamente di farsi notare.

 

“Io sono io perché mi riconosce il mio cagnolino.”

Gertrude Stein

Il continuo parlare rappresenta un tentativo confuso della personalità

di confermare a se stessa la propria esistenza:

se si ascolta, se gli altri l’ascoltano, è segno che esiste.


  “Non puoi fuggire da te stesso per sempre,

devi fare ritorno e riuscire ad amarti.” 

Carl Gustav Jung

Image courtesy of The Bach Centre

HEATHER

Le persone Heather sono immerse nelle proprie vicende e problemi personali e non nutrono un vero interesse per i problemi degli altri.

Hanno bisogno di compagnia e si sentono sole quando non c’è nessuno con cui parlare.

A causa della loro eccessiva loquacità e del loro estremo bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione possono diventare dei veri e propri “attaccabottoni” costringendo gli altri alla fuga, con il risultato di rendere ancora più insopportabile la loro solitudine.

Heather aiuta queste persone a distogliere la mente dai loro problemi e a dare meno importanza a sé stessi diventando così bravi ascoltatori e buoni compagni.

Heather – Copyright 2015 © Thebachflowers – Autore del progetto grafico: Alessandro Canu

HEATHER

Heather “Per coloro che sono sempre alla ricerca della compagnia di chiunque sia disponibile, spinti dall’irrefrenabile necessità di parlare dei loro affari con gli altri, non importa di che persone si tratti. Sono molto infelici se devono rimanere soli per un certo periodo di tempo.”

 Edward Bach

 

“Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili;

ma ho bisogno d’amore.”

Giacomo Leopardi

 “Quando scopriranno il centro dell’universo,

un sacco di gente sarà dispiaciuta nello scoprire che non sono loro.” 

Bernard Baily

“L’intera teoria dell’Universo

converge infallibilmente su un singolo individuo, 

precisamente su di Te.”

Walter Withman

“Lavoriamo per sviluppare il nostro essere in modo da avere un Io, tra le molteplicità di altri Io, che è più fermo e autentico degli altri. E’ questo Io che rappresenta il nostro autentico guru interiore, o la nostra guida, il vero Sé, l’affidabile voce del cuore e l’intuizione per cui lottiamo, che spesso è oscurata dalla profondità della nostra inconsapevolezza.”

Mariana Caplan

PHOTO CREDITS: UNSPLASH

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