“Il Signore è il filo divino o essenza unificatrice che lega insieme tutte le esperienze e le espressioni della vita e della materia.” Paramahansa Yogananda
L’universo è come un’enorme rete che si estende all’infinito in ogni direzione per includere ogni aspetto dell’esistenza, senza eccezioni.
A questo proposito le scritture buddiste ci offrono la metafora della Rete di Indra, nella quale viene descritto il palazzo celeste del dio Indra (Shakra Devanam Indra) adorno di una magnifica rete di gemme preziose. Ad ogni nodo della rete è attaccata una gemma lucente, che riflette tutte le altre. Ciascuna di esse è interdipendente dalla presenza di tutte le altre e quando una si muove al vento, le altre brillano di una miriade di colori diversi. Se ne appare una, appaiono tutte. Se non ne appare una, non ne appare nessuna. Se comparisse un puntino nero su una qualunque delle gemme, comparirebbe su tutte.
Allo stesso modo, tutto il mondo è connesso e ognuno di noi è un nodo di un’infinita rete di relazioni reciproche. Quando un nodo si muove, tutto comincia a muoversi creando un effetto a catena molto vasto.
Non possiamo conoscere altro che noi stessi, eppure dobbiamo interagire con gli altri per scoprire chi crediamo di essere.
“La nostra mente giudica continuamente ciò con cui entra in relazione, valuta quello che è giusto e quello che è sbagliato sulla base del confronto con le sue esperienze precedenti e con le sue reazioni alle esperienze precedenti, quelle che ha vissuto direttamente e quelle che ha vissuto indirettamente attraverso l’educazione e l’osservazione del comportamento degli altri. Ognuno ha un proprio archivio personale di esperienze a cui, continuamente, la mente ricorre per giudicare la realtà. Nessuno può avere vissuto tutte le identiche esperienze, reagendo a esse nello stesso identico modo di qualcun altro, per questo ognuno di noi ha un archivio di esperienze unico e diverso da quello di chiunque altro, è per questo che ognuno di noi ha una visione “distorta” della realtà.” F.Marchesi
La fortuna e la sfortuna sono generate dai nostri pensieri, ottimistici o pessimistici. La paura amplifica e dà forza alle attitudini e tendenze di qualsiasi pensiero umano e agli effetti che può produrre. Chi vive nella paura sa produrre perciò aspettative e coincidenze sfavorevoli a ciò che desidera e favorevoli a ciò che teme.
La cosa più importante che possiamo fare per le persone, gli animali, le piante che amiamo è quella di non caricarle di aspettative e di paure.
“Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
E lui si dice: <Il mio fiore e’ la’ in qualche luogo>
Ma se la pecora mangia il fiore, e’ come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! “
Il piccolo Principe – Antoine de Saint-Exupéry
Red Chestnut è il Fiore del Distacco.
E’ indicato per coloro che si immedesimano troppo e soffrono per coloro che amano, figli, parenti, amici, animali e persino piante. Si prendono molta cura del prossimo e temono sempre il peggio. Così facendo ignorano il fatto che nuocciono non soltanto a se stessi, ma anche a quelli per cui si preoccupano. Con l’aiuto del rimedio si trova il giusto equilibrio tra l’immedesimarsi col prossimo e il rispetto per l’indipendenza degli altri.
Un invisibile filo rosso collega coloro che sono destinati a incontrarsi, a prescindere dal tempo, luogo o circostanza. Il filo si può allungare o aggrovigliare, ma non si spezzerà.
There are no comments.