“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”… il verbo “sognare”… Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “Amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Sali in camera tua e leggi!” Risultato? Niente.” Daniel Pennac
Il senso del dovere agisce come un imperativo categorico e ci spinge a comportarci prendendo alcune norme, consuetudini, principi, leggi, usanze come precise indicazioni dalle quali non trasgredire.
Quando è eccessivo e coercitivo, diventa una “malattia”, perché distrugge la nostra capacità di pensare. E’ una limitazione alla libertà, alla speranza, alla felicità perché si comporta come una gabbia di acciaio dalla quale non possiamo o non vogliamo uscire per comodità, per abitudine, per timore del cambiamento.
Esiste però anche il senso del dovere positivo, quando coincide con il piacere, con quanto ci consente di sentirci e di stare bene con noi stessi e con gli altri.
Si tratta del senso del dovere, che è anche senso del potere e volontà e che ci rimanda alla nostra essenza più profonda.
“Non fare mai nulla per il senso del dovere, di responsabilità o perché qualcuno si aspetta che tu lo faccia. Io insegno una sola responsabilità: quella verso se stessi. Tutte le altre seguiranno da sole, senza che tu debba fare alcuno sforzo. E quando le cose accadono senza sforzo, possiedono un’incredibile bellezza.” Osho
Nessuna persona può emanare un archetipo continuamente. Soltanto l’archetipo può sopportare proiezioni come “sempre in grado, sempre pronta a dare tutto, eternamente energica”. Sono ideali irraggiungibili per gli esseri umani, e da non raggiungere.
Queste pressioni vengono introdotte nella nostra psiche quando siamo giovanissimi e incapaci di giudicare o di opporre resistenza. Diventano legge per noi… finché non le sfidiamo. Alcune persone cadono nella trappola, che vuole che si sfiniscano nel tentativo di raggiungere questi livelli impossibili.
Per evitare questa trappola bisogna imparare a dire: “Basta!” e recuperare l’istinto che decide quando è giusto fermarsi.
Meglio fermarsi per un po’, anche se gli altri si irritano, che continuare e peggiorare fino a cadere a pezzi.
Quando è tempo, è tempo. Anche se non siamo pronti anche se restano tante cose da fare.
Se osserviamo i lupi, che vivono secondo i cicli della natura possiamo trarre ispirazione: nella loro comunità spartiscono lavoro e cure, mentre altri stanno per un certo tempo lontani: lavorano, partoriscono, riposano ed errano secondo cicli.
“Molti sono i modi e i mezzi per vivere con la natura istintiva, e le risposte cambiano quando voi cambiate, e quando il mondo cambia, pertanto non si può dire: “Fate questo e quest’altro in questo ordine, e tutto andrà bene.” Per tutta la vita, osservando i lupi, ho cercato di capire come fanno a vivere, prevalentemente, in tanta armonia. Vi suggerirò pertanto di cominciare immediatamente con una voce di questo elenco e può essere di grande aiuto, per coloro che stanno lottando, cominciare dal numero dieci.”
1.Mangiare
2.Riposare
3.Vagabondare
4.Mostrare lealtà
5.Amare i piccoli
6.Cavillare al chiaro di luna
7.Accordare le orecchie
8.Occuparsi delle ossa
9.Far l’amore
10.Ululare spesso.“ C. P.Estés
Oak é il fiore della Perseveranza.
E’ indicato per chi ha molta forza, tenacia, resistenza, grande forza di volontà e fedeltà al dovere. L’eccessivo senso del dovere non permette ai soggetti Oak di concedersi pause e si può assistere al crollo improvviso e a manifestazioni fisiche dovute alla estrema stanchezza. Con l’aiuto del rimedio ci si rende conto che la pressione interiore si allenta e le energie fluiscono più libere. Si diventa davvero forti come una quercia, che riceve di continuo nuove energie.
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La fatica spasmodica è proprio quella di riuscire a dire basta! Spesso mi capita di “ululare” nel vuoto, come se il mio istinto sapesse che il tempo è quello giusto ma testa e cuore non fossero pronti. Faccio mia: “la responsabilità è verso se stessi ..e quando le cose nascono senza sforzo possiedono un’incredibile bellezza “. Ciao
Ti abbraccio
Michela