“La Dea Artemide vagava per luoghi di sua scelta, con una compagnia di sua scelta, facendo ciò che più le piaceva. A differenza delle altre dee che furono vittimizzate, Artemide non soffrì mai. Al contrario fu lei a far del male a chi la offendeva o a chi minacciava coloro che godevano della sua protezione. Allo stesso modo le difficoltà psicologiche tipiche della donna Artemide, in genere, più che portare dolore a lei, provocano sofferenza agli altri.”
Jean S. Bolen – Le Dee dentro la donna
Artemide, nota ai romani come Diana, figlia di Zeus e Leto, era la Dea della caccia e della luna. Vagabondava nel folto della foresta per montagne e radure con il suo stuolo di ninfe e i suoi cani da caccia.
La Dea aveva un fratello gemello, Apollo il Dio del sole, per molti aspetti la sua controparte maschile.
Il regno di Apollo era la città, quello di lei la foresta; lui era il sole, lei la luna.
Come Dea della caccia e della luna è la personificazione dello spirito femminile indipendente e la chiarezza con cui la cacciatrice Artemide centra il bersaglio rappresenta la sua straordinaria capacità di concentrazione.
Così la donna che si identifica con Artemide mette un grande impegno nel lavoro, si sente spronata dalla competizione e vive perseguendo una meta. Tuttavia gli interessi di molte donne Artemide non hanno valore commerciale, non portano a una carriera e non aumentano la reputazione o il conto in banca. A volte l’interesse è così personale e lontano da ogni via battuta, e assorbe tanto tempo, che la mancanza di successo e l’isolamento sono addirittura garantiti.
Proprio come la Dea che si circondava di ninfe-compagne, la donna Artemide ha il senso della solidarietà e considera molto importante l’amicizia con altre donne. Nel mondo del lavoro intesse facilmente alleanze con le colleghe.
E’ molto probabile che il suo stile di vita sia movimentato. Non è importante una base domestica e neppure il bisogno del matrimonio o dei figli. Non è insolito che mantenga queste caratteristiche fino alla vecchiaia, il suo attivismo giovanile non viene mai meno, mente e corpo sono sempre in movimento. I programmi di vita all’aria aperta per sole donne evocano Artemide, soprattutto quando combinano esperienze di gruppo con solitarie esperienze di sopravvivenza.
Senso dell’oltraggio per i torti che vengono commessi, lealtà verso gli altri, forza nell’esprimere un punto di vista e tendenza a passare all’azione possono essere tratti molto positivi della Dea e della donna Artemide, spesso in difesa dei più deboli o impegnate in una campagna per riparare un torto.
Artemide fu spesso spietata: la sua collera era superata soltanto da quella di Era, ma l’oggetto contro cui si rivolgeva e il motivo della provocazione erano diversi. La donna Era si scatena contro “l’altra”, mentre la donna Artemide si adira contro l’uomo o gli uomini in genere, perché la svalutano o perché non rispettano qualcosa cui lei attribuisce valore.
La donna Artemide ha quindi il compito di confrontarsi con la sua distruttività prima che consumi e distrugga i suoi rapporti e di perdonare i propri e gli altrui errori: l’umiltà è la lezione che le restituisce umanità, così da acquisire la consapevolezza di essere una creatura imperfetta e non una Dea vendicativa.
I tradimenti si hanno quando coloro che hanno il potere vedono la pena e guardano oltre. Il tradimento si dà quando non si mantengono le promesse, ci si limita a promettere aiuto, protezione solidarietà, evitando gli atti di coraggio e mostrandosi invece indifferenti. E’ come un morso. Una fitta. Una coltellata al cuore. Può essere una parola, un gesto. Può essere anche un’azione mancata. Un abbandono che non ci aspettavamo o la freddezza di un comportamento.
Chicory è indicato per l’incapacità di perdonare le offese, per chi si sente messo da parte, ingiustamente ricambiato.
Vervain è il Fiore dell’entusiasmo. Nello stato negativo si è intensi, superconcentrati, si vorrebbe fare tutto al massimo, tesi interiormente e sempre attivi. Le ingiustizie possono causare una forte irritazione e offesa.
Holly è il rimedio per la collera e l’ipersensibilità nei confronti delle offese di ogni genere.
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In un momento della vita ormai lontano fui anche io in parte Artemide…ruolo prontamente rimosso…poi riconobbi Artemide uomini in diversi profili, dove anche 50 euro fecero la differenza, cercando di spiegare il ruolo sbagliato, vedendo sopravvivere la speranza del
Divenire e del ‘ ce la farò perché Son bravissimo ‘ non mi rimase che attendere l’abbandono della nave e dare il mio saluto finale all’ennesimo eroe mancato…
Bellissimo