
“Noi siamo per natura una specie altamente bisognosa di contatti sociali.”
Thomas Insel
Per mantenere vitale, giovane e attivo il nostro cervello è fondamentale avere una vita sociale.
Nella cerchia sociale di ogni persona esistono vari gruppi, dal gruppo degli intimi a quello dei semplici conoscenti, con differenti livelli di intimità e di frequenza di contatto.
La differenza tra un amico e un conoscente è definita dalla profondità della relazione e da quanto le persone sono disposte a fare l’una per l’altra.

“Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà.”
Walt Disney
Secondo l’antropologo Robin Dunbar il nostro cervello ottiene maggior vantaggi vivendo in comunità, piuttosto che in solitudine.
Secondo Dunbar il numero ottimale di relazioni che ognuno di noi riesce a mantenere stabilmente non supera mai quello di 150 persone. Oltre questo numero, noto come il numero di Dunbar, i rapporti inevitabilmente si deteriorano e si allontanano per mancanza di contatti e scambi vitali.
“Nel momento in cui l’esperienza sociale diventa fonte di ansia piuttosto che fonte di piacere, noi abbiamo perso qualcosa di fondamentale, qualunque sia il nome che vogliamo dare a questa perdita.”
Thomas Ingel
La crescita della nostra corteccia prefrontale aumenta inoltre con il crescere del gruppo sociale a cui apparteniamo.
Vivere isolati e senza relazioni aumenta le complicazioni per il nostro cervello e diminuisce la capacità di far fronte alle difficoltà.
Una ricerca condotta in Scozia su 488 persone, il Lothian Birth Cohort Study, ha stabilito che nelle persone più isolate e solitarie era maggiore il decadimento del quoziente intellettivo.
“L’unione fa la forza.”
Il nostro cervello è stato predisposto per vivere con gli altri e per ricavare energia dallo scambio, dalle opinioni e dai pensieri delle persone intorno a noi.
Vivere a contatto con gli altri è importante per il nostro umore e per la salute del nostro cervello.
Quando si resta troppo a lungo chiusi nel proprio guscio, si danneggia se stessi, isolandosi dallo scambio di energia vitale, senza il quale la personalità si inaridisce.

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