“Ci sono quattro tipi di persone. Chi ha avuto cura di un familiare, chi assiste un familiare, chi dovrà assisterlo in futuro e chi sarà assistito da un familiare”. Rosalynn Carter
Prendersi cura di un’altra persona per molto tempo, di qualcuno che soffre di una grave malattia o disabilità, richiede molta forza e pazienza.
Caregiver significa letteralmente “colui/colei che fornisce cure”, accudisce cioè qualcuno che ha subìto una diminuzione o perdita di autonomia per vari motivi.
La sindrome del caregiver è il disturbo che colpisce le persone che si assumono il compito di prendersi cura di un’altra persona.
L’assistenza alle persone non autosufficienti di tutte le età è un ruolo che investe un numero sempre più alto di persone. È un compito difficile sul piano umano, complesso sul piano organizzativo, che richiede competenza, “forza” fisica e psicologica, disponibilità di tempo, spesso anche disponibilità economiche.
“Aver cura” stanca
L’assistenza continua causa un esaurimento nel caregiver, che allo stesso tempo prova angoscia e senso di colpa quando non riesce ad essere a disposizione dell’altra persona. I sintomi possono essere stress, ansia, depressione, isolamento, disturbi del sonno e, soprattutto, stanchezza fisica e psichica, suscettibilità, irritabilità.
Il segreto sta nell’individuare la comparsa di questa sindrome e prevenirla.
È fondamentale che il caregiver trovi dei momenti per prendersi cura di sé o di avere qualche aiuto.
Sono necessari momenti per scrollarsi di dosso la responsabilità e abbandonare momentaneamente il ruolo.
Il caregiver principale non deve diventare esclusivo, ma deve poter concedersi dei momenti per vivere altri ruoli relazionali importanti e per dedicarsi a se stesso e ai propri interessi. Gli esperti raccomandano di evitare in tutti i modi di annullare la propria vita sociale e di disconnettersi dal ruolo per godersi qualche ora di ozio e tempo libero.
“La conoscenza della malattia, delle risorse a disposizione e i consigli su come gestire i problemi assistenziali può attenuare il senso di frustrazione provato in alcune fasi della cura e rafforzare l’affetto e la gratitudine del caregiver”
I consigli dell’associazione americana National Family Caregivers Association sono:
Non permettere che la malattia del tuo caro sia costantemente al centro della tua attenzione.
Rispettati ed apprezzati. Stai svolgendo un compito molto impegnativo e hai diritto a trovare spazi e momenti di svago.
Vigila sulla comparsa di sintomi di depressione.
Accetta l’aiuto di altre persone, che possono svolgere specifici compiti in tua vece.
Impara il più possibile sulla patologia del tuo caro: conoscere aiuta.
Difendi i tuoi diritti come persona e come cittadino.
Elm è il Fiore della Responsabilità. Per coloro che normalmente sono bravi e all’altezza del proprio compito, ma che all’improvviso vengono sopraffatti dal peso delle responsabilità e hanno la sensazione di aver intrapreso un compito troppo difficile.
Per coloro che normalmente sono bravi e all’altezza del proprio compito, ma che all’improvviso perdono fiducia in sè stessi e vengono sopraffatti dal peso delle responsabilità. A causa di questo temporaneo calo di autostima perdono fiducia nelle proprie capacità e possono cadere in depressione, perché hanno la sensazione di aver intrapreso un compito troppo difficile. Elm ridona la fiducia nelle proprie capacità.
Io sono io, tu sei tu.
Red Chestnut è il Fiore del Distacco. Il rimedio è indicato per tutti coloro che si lasciano troppo coinvolgere nella vita delle persone care, per coloro che aiutano il prossimo per motivi di lavoro.
La descrizione del Dr Bach
Per chi non riesce ad evitare di essere ansioso per gli altri. Molte volte queste persone non si preoccupano più per se stesse, ma stanno in forte ansia per le persone a cui tengono, nel costante presentimento che stia loro per accadere qualcosa di brutto.
Il caregiver resiliente è colui la cui esperienza diventa necessariamente fonte di sperimentazione di modalità flessibili e adattabili di “andare avanti” e “reggere”, e queste caratteristiche devono essere promosse.
“Numerosi studi dimostrano I legami tra stress cronico e gli indici di cattiva salute, tra cui fattori di rischio per malattie cardiovascolari e funzioni immunitarie povere. “ Elisabeth H.Blackburn
“Questo progetto ci ha permesso di esaminare l’importanza dello stress percepito e le misure di stress oggettivo (stato di accudimento e la cronicità di stress assistenziale in base al numero di anni dalla diagnosi di un bambino).” Elisabeth H.Blackburn
“All’interno del gruppo assistenziale, maggiori erano gli anni di accudimento, minore era la lunghezza dei telomeri della madre più bassa era l’attività della telomerasi, e maggiore era lo stress ossidativo.” Elisabeth H.Blackburn
“In sintesi, in donne sane, lo stress psicologico è associato con indicatori di invecchiamento cellulare e dell’organismo.” Elisabeth H.Blackburn
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