Non abbiamo niente in comune io e lui tranne, forse, il cognome.
Ciascuno di noi si sente un figlio unico, al centro della triade, e i fratelli sono i primi avversari.
«Con loro si entra in gara per ottenere la stima del padre e l’amore della madre, anche se con loro si solidarizza nei momenti difficili e grazie proprio alla competitività si cresce». Gustavo Pietropolli Charmet.
I bambini rivaleggiano per ottenere l’affetto e l’attenzione dei genitori e si arrabbiano quando pensano che gli venga preferito qualcun altro, per cui lottano per avere il predominio in una gara infinita. Qualsiasi gesto interpretato come una preferenza fa loro pensare che l’altro sia migliore, di essere amato di meno, di essere in pericolo.
I problemi legati alla rivalità tra fratelli e sorelle rispondono tutti alla stessa domanda: essere amato dai genitori. Se i genitori non riescono a ristabilire in ciascun figlio una sensazione di sicurezza le rivalità continueranno a peggiorare.
In qualche caso il primogenito tenderà ad annichilire psichicamente il fratellino o la sorellina e in età adulta spesso queste lotte sviluppano nel primogenito dei sensi di colpa, mentre nei più giovani sentimenti di rancore, collera e confusione.
Nessuno conosce meglio la tua vita di un fratello o una sorella che ha quasi la tua età, sa chi sei e cosa sei meglio di chiunque altro.
Le differenze psicologiche ed esistenziali tra fratelli e sorelle significano che gli eventi accaduti nell’infanzia, i successi, i fallimenti, le gioie e i dolori, saranno interpretati diversamente e avranno effetti diversi per ciascuno di loro.
Le vite dei fratelli e delle sorelle spesso divergono, i caratteri sono agli antipodi, si prendono strade diverse, ci si allontana, ma il legame resterà sempre indissolubile.
La rivalità rappresenta un normale grado di disaccordo e competizione, ma a volte il degenerare della rivalità per scontri di personalità, o per un vero e proprio odio, allontana i fratelli.
Un odio e amore che tiene legati pure quando non ci si parla.
“Si odia con eccesso quando si odia un fratello.” Jean Racine
Sarebbe saggio disinnescare, non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia.
Le relazioni che durano sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro, chi è disposto a cedere. E proprio per questo sta un passo avanti.
Holly é il Fiore indicato per coloro che soffrono di gelosia, invidia, rabbia, odio o desiderio di vendetta. La qualità positiva che sviluppa questo rimedio è l’amore e l’apertura di cuore, come diceva Bach, “Holly apre il nostro cuore e ci rende un tutt’uno con l’amore divino”.
Willow é il Fiore indicato per chi prova rabbia e amarezza e cerca di attribuire la colpa della propria condizione al mondo esterno. I soggetti cronici tengono il broncio e sono circondati da un muro di negatività, come un vulcano che cova continuamente appestando l’aria ma senza esplodere mai. Il rimedio aiuta a rendersi conto di non essere vittime, ma artefici del proprio destino. Ci si assume la responsabilità della propria sorte e si formulano pensieri costruttivi, così da influire sul corso degli avvenimenti.
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