La prima regola per piacere è piacersi
“Impara a piacerti. Quello che tu pensi di te stesso, è molto più importante di quello che di te pensano gli altri.” Seneca
“Guai a coloro che vivono seguendo dei modelli! La vita non è con loro. Se voi vivete seguendo un modello allora vivrete la vita del modello, ma chi dovrebbe vivere la vostra se non voi stessi? Dunque, vivete voi stessi! ” Carl Gustav Jung
La dismorfofobia è la fobia che nasce da una visione distorta, che si ha del proprio aspetto esteriore.
Chi soffre di dismorfofobia prova odio e repulsione verso ciò che vede allo specchio, senza rendersi conto che questi sentimenti sono solo proiettati, “spostati” sull’immagine corporea.
Quello che si detesta realmente è altro, e dipende dai vissuti personali, dai traumi e dalle esperienze emotive, tutto custodito gelosamente all’interno del proprio “corpo-scrigno”. Sarà possibile liberare il corpo solo scegliendo coraggiosamente di forzare lo scrigno e di sviscerarne il contenuto, anche quello più doloroso e inaccettabile.
Solo così l’immagine allo specchio perderà finalmente il suo carattere persecutorio.
In alcuni casi il profondo senso di vuoto esistenziale e d’identità, la confusione interiore tra la parte razionale e quella emotiva spingono alla ricerca continua di riempitivi, che possano placare queste sensazioni.
Il cibo, o il suo pensiero costante, diventa l’unico oggetto desiderato.
L’elenco dei disturbi alimentari è molto lungo ed è importante cercare aiuto e alleanza per risolvere questi problemi. Rivolgersi a medici e professionisti specializzati è assolutamente necessario, per evitare di inventarsi cure o diete fai da te.
L’aiuto è fondamentale non solo per aiutare chi soffre dei disturbi, ma anche per sostenere e consigliare le persone vicine a capire cosa modificare nei dialoghi e nei comportamenti.
“Una ragazza non è bulimica in quanto si induce il vomito.
Una ragazza è bulimica, perché si guarda allo specchio e vede troppa materia riflessa. Vuole dimagrire, ma non fa altro che mangiare. Una ragazza bulimica vuole solo trovare rimedio ai suoi errori. E purtroppo non è un buon rimedio quello che trova.”
“Una ragazza anoressica non è una ragazza che rifiuta il cibo.
E’ molto di più.
E’ una ragazza che si è sentita presa in giro per il suo peso, una ragazza che non trova mai un equilibrio con se stessa, una ragazza che non riuscirà mai a vedersi abbastanza magra, abbastanza bella, abbastanza giusta, abbastanza amata, abbastanza e basta.”
I sintomi alimentari comunicano emozioni e dolore, sono la manifestazione di un disagio spesso incomprensibile anche per chi lo vive.
Un aiuto prezioso arriva anche dai Fiori di Bach, per ogni situazione possono valere sfumature diverse e diverse combinazioni e per questo un colloquio è fondamentale per comporre il giusto mix di Fiori.
Alcune suggerimenti per approfondire questo tema così complesso:
la ricerca del conflitto come conferma
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