Ritorno a casa

“La nostra vita non è altro che una serie di combustioni. I nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre azioni, tutte le nostre manifestazioni sono sempre accompagnate da una combustione. Per produrre l’energia che ci fa vivere, bisogna che da qualche parte ci siano dei materiali da consumare. Questa combustione produce necessariamente dei residui da scartare, altrimenti che cosa succederebbe? Guardate le lampade a petrolio: se non si pulisce il vetro, non fanno più luce. Anche la stufa a carbone non riscalda, se non si toglie la cenere. Allo stesso modo, se l’uomo non sa eliminare i residui, cade nell’oscurità e nel freddo, e finisce per perdere la vita. Sfortunatamente gli esseri umani non hanno mai riflettuto su queste corrispondenze e credono di poter fare di tutto senza preoccuparsi di eliminare le impurità. Si lavano tutti i giorni, perché sanno che altrimenti i pori della pelle si ostruiscono, e questo nuocerebbe alla loro salute. Ebbene, allo stesso modo devono pensare a lavarsi interiormente per liberare i pori della propria pelle spirituale, e ristabilire così il legame con il mondo divino.” Omraam Mikhaël Aïvanhov

Il silenzio è un tempo per rivolgersi all’interno di noi stessi. Dobbiamo trovare il luogo dove riposare in mezzo alle cose, alle emozioni e ai pensieri che emergono da dentro di noi e si fermano nel corpo.

“Molti sono i modi per tornare a ‘casa’: alcuni profani, alcuni divini.

La collocazione della porta per tornare a casa cambia ogni volta, e potrebbe trovarsi in un posto diverso dal mese scorso.

Rileggere brani di libri o poesie che vi hanno commosso.

Passare anche soltanto pochi minuti in riva a un fiume, accanto a un corso d’acqua.

Sdraiarsi per terra nella luce che filtra tra gli alberi.

Stare con la persona amata senza avere i bambini attorno.

Sedere sotto il portico a sgranare, sbucciare o rammendare qualcosa.

Camminare o guidare per un’ora senza meta e poi tornare a casa.

Prendere un autobus per una destinazione sconosciuta.

Ballare da soli, ascoltando una musica.

Salutare il sole che sorge.

Raggiungere un posto dove le luci non interferiscono con il cielo notturno.

Sedere su un ponte lasciando ciondolare le gambe.

Tenere in braccio un bambino piccolo.

Sedere accanto alla finestra, e scrivere.

Asciugarsi i capelli al sole.

Aprire le mani sotto la pioggia.

Curare le piante e sporcarsi ben bene le mani di terra.

Contemplare la bellezza, la grazia, la commovente fragilità degli esseri umani.”      

 tratto da Donne che corrono con i lupi di Clarissa Pinkola Estés

Tornare a casa a volte è fare un viaggio nel luogo, dove ci si sente ‘a casa’.

La Meditazione è uno strumento per fare silenzio e trovare la pace della mente.

“Io non sono il mio corpo, Io non le mie emozioni, Io non sono nemmeno i miei pensieri, Io sono un essere spirituale di Amore Divino, Intelligenza Divina e Potere Divino. Io sono l’Anima.” Master Choa Kok Sui

“Incomincio la giornata esprimendo Gioia e Gratitudine in ogni parte di me. Sento l’Energia della Gioia e della Gratitudine che entra assieme al mio respiro e avvolge il mio cuore. Sento la Gioia e la Gratitudine per questa vita. Sento la Gioia e la Gratitudine per tutto ciò che mi circonda. Io sono un essere di Gioia e Gratitudine.” Loretta Zanuccoli

Hornbeam è il fiore della distensione.

E’ collegato al potenziale spirituale della vitalità interiore. Nello stato negativo ci si sente stanchi e intorpiditi, ma si tratta soprattutto di una sensazione di testa. Il rimedio dona vivacità di spirito, energia e slancio.